venerdì 8 maggio 2015

Il dietro le quinte della preparazione di una presentazione

Passata l'euforia del "sentite tutti, presento il mio libro", arriva, inesorabile come la sete nel deserto, l'ansia da prestazione, virtuoso animale da compagnia di ogni scrittore che si rispetti e tenace paladino di altri simpatici animaletti come la paranoia, il dubbio, l'amnesia, etc.
Una presentazione non si fa da sé e non è che avendo scritto il libro mi faciliti il compito, tutt'altro.
Intanto se è un libro come questo che ha un finale a sorpresa, si presenta un grande problema, che è quello di parlarne senza farne cenno, rimanendo vaghi, distribuendo suspence e curiosità in ogni dove ma soprattutto senza mai sbagliarsi, augurandosi che anche colui che lo ha già letto faccia la stessa cosa (se no son mazzate, ve lo dico in anticipo).
E questo sarebbe sufficiente a rendere le notti precedenti l'evento un letto di spine, ché si sa la notte non porta consiglio ma fa crescere le ansie.
La presentazione in sé richiede ordine, metodo, una corda tesa tra due montagne e sospesa su un precipizio; si ha un bel da dire "vai a braccio", ci si potrebbe trovare ad arrancare senza bussola in una bella notte padana di quelle con la nebbia che si taglia con il coltello, per dire.
Meglio quindi prepararla per tempo, se si è fortunati come me, con una brava relatrice, che ti prende per mano e ti aiuta a ricordare che è proprio vero, il libro lo hai scritto tu, non c'è nulla da temere.
E allora puf, la nebbia sparisce e ti dici: che diamine, conosco ogni pagina a memoria, potrei dire perfino quando e a che ora è stata scritta, di che posso aver paura?
Beh, per esempio di quelli che sbagliano data e si presentano una settimana prima o meglio ancora della paura che qualcuno sbagli data, fatto noiosissimo che ti costringe a scrivere a tutti almeno due o tre volte specificando il giorno esatto.
A proposito, avete capito tutti che parliamo di domenica prossima, non questa, ovvero domenica 17 maggio, vero???
E se perdo la voce il giorno prima?
E se mi si annebbia la vista e la memoria e comincio a recitare le poesie di Ungaretti come quando avevo 7 anni?
E se scopro un errore terribile nella ristampa? o meglio se lo scopre un lettore e me lo dice nel mezzo della presentazione?
uh, sto già sudando, ché un errore l'ho trovato davvero, come un fungo nato dopo un temporale, mai visto prima, spuntato da chissà dove ma la fantastica Accademia della Crusca e la Treccani mi hanno rincuorato, si può scrivere anche così, non è un errore. 
Di cosa si tratta?
Non ve lo dirà mai, nemmeno sotto tortura. 
E se cado? come faccio a cadere? beh, come Fantozzi, maldestramente, su una buccia di banana che qualcuno avrà lanciato sopra pensiero.
E se arrivo in ritardo? oddio, non posso arrivare in ritardo, come faccio ad arrivare in ritardo?
Un guasto agli orologi, un improvviso colpo di sonno e la sveglia non suona, che figura, tutti seduti in silenzio e io che arrivo spettinata trafelata con l'affanno e senza deodorante. Una devastazione.
Basta, mi sto facendo del male.
In realtà andrà benissimo, tutti voi, ovviamente presenti, sarete meravigliosi, mi riempirete di applausi e petali di rosa dove cammino, mi pregherete in ginocchio di scrivere presto un altro libro e l'Accademia della Crusca mi perdonerà ogni futura svista con divina benedizione.
Va beh, dai, vi aspetto, non sbagliate data eh? mi raccomando.

DOMENICA 17 (diciassette) 
MAGGIO 2015
ALLE ORE 17.30
LIBRERIA FIACCADORI
STRADA AL DUOMO
PARMA

Ciao.




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