venerdì 26 giugno 2015

Una nuova intervista: Il Giornale Digitale

Oggi siamo ospiti qui:


per parlare di vita trascorsa e di progetti futuri.
Grazie alla bravissima Stephanie Barone e alla redazione per averci concesso tanto spazio.
Alla prossima avventura!

martedì 23 giugno 2015

Dove osano le Aquile

Certe idee nascono in sordina, esordiscono con un "sarebbe bello se..." e poi vanno a dormire nel dimenticatoio, dove giacciono ahimè le frasi più belle mai immaginate (e non scritte perchè tanto me le ricordo), i nomi di chi ti viene presentato nella baraonda di una cena a buffet, i titoli dei film e i nomi degli attori di quei film.
Insomma, meteore, una breve e sfavillante apparizione e poi via, dispersi nel vento.
Poi vi sono invece quelle considerazioni che cominciano sempre con un "sarebbe bello se..." ma finiscono con il diventare un "c'è un treno che parte alle..." e la valigia è già pronta, i taccuini frementi e la macchina fotografica ai blocchi di partenza.
Sarebbe bello se visitassimo l'Abruzzo.
C'è un treno che parte giovedì alle 7.26 del mattino, poi si scende a Tiburtina e si prende l'autobus di linea per L'Aquila. In 4 ore siamo in Abruzzo.
Tra il "sarebbe bello" e "c'è un treno" sono trascorsi 3, forse 4 anni.
Legato a tutto questo, un progetto inusuale, ambizioso, speciale, entusiasmante, un blog multimediale che raccoglierà descrizioni, video, foto e mini clip realizzati da un drone che ci accompagnerà in questa avventura.
Avventura che inizia in Italia, in Abruzzo, terra bellissima e ricca di tradizione, abitata da gente forte e schietta, accogliente e generosa.
Il palinsesto è ricco, il lavoro da fare tanto, i chilometri da macinare un'esagerazione, ma a noi chi ci spaventa?
Volete accoglierlo con un applauso di incoraggiamento?
Piccoli Passi continua per la sua strada, con i racconti di viaggio, i successi editoriali, i sogni, le riflessioni ma questo nuovo nato rappresenta un grande laboratorio di cui anche Piccoli Passi fa parte.
Insomma, è un po' come dire che è nato prima l'uovo e poi la gallina...ma ne siamo poi sicuri?





venerdì 19 giugno 2015

Collaborazioni

Era appena uscito un articolo su Il Fatto Quotidiano.
Articolo che ha suscitato un gran trambusto, dai commenti più o meno inaciditi a quelli di plauso e condivisione, a richieste di altre testate giornalistiche di poter avere un'intervista, fino ad arrivare al contatto con una persona che si batte contro lo ingiustizie.
Sto parlando di Luca Faccio, autore per Il Fatto Quotidiano ma soprattutto proprietario e autore del  blog omonimo.
Luca Faccio è a tutti gli effetti un paladino, un guerriero, uno a cui le ingiustizie vanno strette come i grani di miglio negli occhi.
Mi ha contattato per chiedermi come ho trovato la situazione barriere architettoniche all'estero, o perlomeno nei Paesi dove sono stata e sul momento, sono sincera, mi sono chiesta "ma cosa ne so io?".
Poi ho riflettuto, ho ricordato di un episodio occorsomi a Singapore e di ciò che ho pensato allora, quando mi sono trovata a zoppicare in una grande metropoli.
Ho realizzato che il mio occhio sul mondo (quello visto fino a ora) poteva in un qualche modo dare una più ampia panoramica e supportare così una voce fatta di tante voci unite.
E il pezzo è nato, lo trovate qui:


Luca Faccio è molto attento, è sul pezzo, è instancabile, basti guardare gli orari dei suoi tweet!
Seguitelo e seguitemi anche attraverso il suo blog, per il quale scriverò ancora.
Al prossimo reportage!

mercoledì 10 giugno 2015

Magie

Sono entrata in un guscio imbottito, mi sono messa le cuffie mentre Janis Joplin attaccava un Summertime da brivido e ho affrontato lui, il microfono che rimandava la mia voce lontano, a chiunque fosse collegato.
Passate le prime battute con un sottile tremore nella voce dato dall'emozione di trovarmi (ma davvero?) in quella situazione, il tempo è poi volato veloce come il vento, come quando si sta bene in un posto ma arriva il momento in cui devi andartene e dici: di già?
E lo sapevo, accidenti se lo sapevo, ve l'ho pure confessato che la radio è sempre stata una mia fissa, un posto apparentemente normale dove si cucinano miracoli, fatti di persone che ti ascoltano, aspettano l'orario, intervengono, ridono e piangono con te, ballano, cantano e tu, tu da quel microfono che dopo pochi minuti ti scordi che esiste, semplicemente parli, semplicemente condividi.
Uh che magia la radio, con i suoi fuorionda divertenti che ti fanno sentire dietro le quinte di un teatro affollato, con gli sguardi che mentre parli comunicano su una lunghezza d'onda diversa o parallela, con gli appunti sotto al naso ché tanto sono solo molliche di pane in una radura vastissima perchè basta partire e farsi trasportare e voli così lontano che quando spegni i microfoni devi riacciuffare il pensiero e trascinarlo giù...
Ci sono tempi che diventano lunghissimi ("tranquilli, abbiamo ancora 1 minuto e qualche secondo...")   e mezz'ore che pensavi di non riuscire a riempire e invece ti sfuggono dalle mani come anguille, ci sono situazioni che pensavi non avresti mai affrontato e poi ti ci tuffi senza nemmeno trattenere il fiato.
La radio è magia.
E Radio Soppalco questa magia la mastica senza nemmeno saperlo.
E' la passione che ti fa fare certe cose, ci siamo detti alla fine di Buonanotte al Secchio, è l'entusiasmo, è la voglia di condividere.
Grazie ragazzi, siete bravi, fate le magie!
Ah, che mi è piaciuto e che mi sono divertita ve l'ho detto???










lunedì 8 giugno 2015

...e buonanotte al secchio!!!

Una bimba, una radio a pile (sintonizzata costantemente su RadioParma) e una voce incredibile (Mauro Coruzzi).
Le estati trascorrevano così, sognando ad occhi aperte sulle canzoni del momento, sulle battute di chi un volto ancora non ce l'aveva ma bastava quella voce simpatica e  famigliare che non esisteva tv che potesse reggere il confronto.
Beh, poi non esisteva internet, social network, smartphone e detta così sembra che io abbia l'età della Pilotta, ma vedete sono figlia di una generazione di mezzo (sì, come la terra di mezzo degli Hobbit) e posso dire con orgoglio e pure tirandomela un po': io so cosa significa vivere senza connessione e non provarne la mancanza.
A volte parlo con ragazzi e ragazze che sgranano gli occhi e mi chiedono: ma com'era?
Eh, com'era...in realtà era normalissimo, voglio dire come fai a sentire la mancanza di qualcosa che non esiste? Che so, domani inventeranno il "fazzintrozz" che ci permetterà di fare chissà cosa e qualcuno ci dirà: ma come facevate senza?
Comunque, tutto questo per dirvi che domani sera io, figlia della generazione dei transistor, sarò in radio.
In diretta.
A dire cialtronerie, con una voce che assolutamente non riconoscerò (qualcuno la riconosce la propria voce? fatemelo sapere, mi interessa) e in compagnia di giovani virgulti che sgraneranno gli occhi quando dirò loro: eh, io sono cresciuta senza internet...
Sono emozionata ma soprattutto perchè sarò ospite di una radio giovane, di provincia, intrisa di passione e entusiasmo e non posso non pensare a Radio Freccia, il richiamo è troppo forte.
Comunque, la radio è RADIO SOPPALCO, trasmettono da Busseto e mi potete seguire domani sera dalle 21.30 in poi direttamente su internet (curiosa questa cosa vero? io, di generazione radio, no internet e mi ritrovo a parlare in radio via internet...bah, da perderci la testa!)


cliccate in alto a sinistra dove c'è scritto "ascolta ora radio soppalco" e niente, fatevi due risate.
La trasmissione si chiama BUONANOTTE AL SECCHIO

Quindi, cari ascoltatori vicini e lontani, a domani e... buonanotte al secchio!




domenica 7 giugno 2015

Passata è la tempesta...

...un aggiornamento veloce in merito a quella scellerata di Blanca.
Deviando un poco la traiettoria, scartando di lato quel tanto che basta, da uragano livello I si sta trasformando in tempesta tropicale.
E per fortuna, aggiungiamo.
Pioggia intensa e vento forte sono fenomeni scomodi ma mai quanto un uragano.
Una ulteriore formazione in zona Guatemala occhieggia minacciosa ma è ancora presto per capire se la Baja California deve preoccuparsene oppure no.
Blanca è ancora in transito con il suo carico di pioggia vento e fulmini, pare riesca a raggiungere la California nelle prossime ore per poi esaurirsi.
Quello che si vede ora dalle immagini di satellite è Blanca che si mangia tutta la lingua di terra procedendo a nord, come un'enorme aspirapolvere impazzita.
Cielo nuvoloso, temperatura intorno ai 34 gradi, vento a 22 km orari: ciao Blanca, a mai più.


sabato 6 giugno 2015

Aggiornamento Blanca

Blanca è passata da livello I a livello III, tutta la costa sud della Bassa California è in estrema allerta.
Il livello III è molto più pericoloso, con raffiche di vento a 240 km orari.
Siamo in contatto diretto.
Cielo blu, qualche nuvola e purtroppo ancora molto caldo, il che impedisce a Blanca di incontrare temperature fresche a terra e di regredire a livello di tempesta tropicale.
E' l'andamento bizzarro e mutevole che fa preoccupare un po' tutti, anche noi che siamo a distanza.
Sarà una lunga notte.

Blanca donde vas?

Si è chiuso maggio, il velocissimo e imperturbabile maggio.
Ché forse dopo aprile dolce dormire è necessario darsi una svegliata?
Sarà, a me è passato così rapido che devo riflettere un attimo prima di rendermi conto che è passato per intero e non a pizzichi e bocconi.
E quindi, inspirando forte per prendere ossigeno e dirlo tutto in un fiato: ero in Messico, poi a Madrid, sono tornata in Italia,  ho presentato il mio libro, l'ho portato giù a Roma (ah Roma, bella, indimenticabile, sempre casa), l'ho presentato un po' in giro (grazie libreria Altroquando: voi sì che siete forti), sono risalita, mi è preso il mal di giungla (ma forte forte eh, mica una ricaduta qualsiasi), ho compiuto gli anni (ma che davvero?) e niente.
Mi sento come se fossi seduta nella sala attese dell'aeroporto, della stazione, del medico, mi sento nella primavera tardiva, un attimo prima che arrivi ad esplodere l'estate, mi sento che è ora di ripartire.
E cos'è questo mal di giungla?
I viaggiatori ben conoscono quelle febbri tropicali che ti affliggono senza andarsene mai, che si chiamano mal d'Africa o mal di giungla o richiamo della foresta o mal di deserto...
Comunque lo si chiami è il male che le accomuna tutte, il male della separazione, più forte della nostalgia, più amaro della malinconia e più subdolo della lontananza.
Non che sia una brutta cosa, intendiamoci, è come una cicatrice che ha tutta una storia dietro e che non puoi fingere di non avere.
Passata la boa di maggio e dei primi di giugno, eccoci a riprogrammare presentazioni, traduzioni, ospitate a trasmissioni radiofoniche ma soprattutto eccoci alla vigilia di nuovi progetti.
In questo turbinoso vortice il pensiero va a un altro pezzetto di "cuore" laggiù, in Messico, dove l'attesa per l'arrivo di Blanca è pervasa da preoccupazione.
Blanca, dove vai così di corsa? 
Blanca è una simpatica signorina con un brutto carattere che tra domani e lunedì toccherà la Bassa California con venti e piogge da uragano di grado I.
Nata di grado V (il più tremendo, definito dalla scala Saffir come catastrofico), Blanca è un uragano che ad un certo punto della sua corsa si è girato per puntare dritto dritto alla Bassa California, creando non poca apprensione.
Ti sto studiando da giorni, Blanca, e la tua indecisione mi tormenta.
Vai, ti fermi, cambi direzione, perdi forza, la recuperi.
Ora, visto che la stagione degli uragani è ancora lunga, facciamo che rallenti e ti trasformi in tempesta? no dico, non pretendo che tu vada a morire in mezzo al mare, ma almeno togliamo anche quell'unico grado che ti porti appresso al di là delle previsioni fatte.
Un uragano di grado I non scherza.
Porta venti che soffiano dai 110 ai 150 km orari e inondazioni, mareggiate intense, distruzione di piccoli ormeggi. 
Blanca, calmiamoci.
Dicono che sei ancora un po' troppo arrabbiata, che toccherai terra domani intorno alle 11 di mattina e che correrai per almeno 4 giorni prima di sfogarti completamente.
Blanca, donde vas?