mercoledì 13 agosto 2014

Essere Becco Fort

Avevo un corvo, un nero esemplare dal becco lungo e dal carattere impertinente.
Mi seguiva ovunque e per ovunque intendo per tutto il mondo.
Se andavo in bicicletta si appollaiava sul manubrio come una Nike di Samotracia ma se prendevo un aereo lui viaggiava direttamente nella cabina del pilota, chè si sa, i corvi un po' di esperienza di volo ce l'hanno.
A volte spariva, poi tornava sempre, ma aveva una sua vita sociale spesso discutibile.
Prendeva mazzette da altri corvi per fornire loro beni lussuosi che solo lui poteva avere, sigari, whisky, abbigliamento di tendenza, il suo campo spaziava parecchio.
Non potevo comprare qualcosa che ne voleva una uguale e la sua impertinenza era tale da farmi richieste specifiche come un casco per andare in motorino, il suo ovviamente.
Becco era un corvo immaginario, ma era Becco, con la sua personalità e il suo carattere.
Quanto un sogno può diventare talmente intenso da sembrare vero al risveglio?
E quanto intense possono diventare le sensazioni che accompagnano quel sogno da far diventare il sogno un ricordo velato di nostalgia?
Ma soprattutto quanto un sogno deve essere forte da diventare realtà?
Io lo so.
Vi presento Becco.

Becco nasce da un sogno, il sogno nasce da un desiderio e Becco è qui perchè qualcuno ha raccolto quel desiderio e l'ha fatto diventare realtà.
Mio marito.