domenica 2 settembre 2012

Krabi_nuove avventure_alla scoperta del frutto misterioso

Oggi l'avventura è di quelle che non si possono scordare.
Percorriamo impavidi la strada di collegamento tra Ao Nang e Krabi e ci perdiamo in una strada laterale che si addentra in una zona quasi disabitata fatta eccezione per qualche abitazione isolata qua e là.
E' proprio in queste rare abitazioni che notiamo nei cortili strani frutti ammassati di dimensioni notevoli.
Hanno l'aspetto e la forma dei tipici caschi di banane ma al posto delle banane hanno migliaia di bacche tondeggianti di colore scuro tendente al rosso.
La curiosità cresce quando incrociamo un camion con il cassone scoperto ricolmo di questi caschi.
Cosa sono e soprattutto dove li portano? In alcune abitazioni i caschi sono immersi in vasche piene d'acqua e la cosa ancora più strana è che non abbiamo ancora visto, nel nostro percorso, le piante da cui provengono.
Torniamo al Baan Andaman e tentiamo subito una ricerca su internet (qui tra le altre cose abbiamo il wifi gratuito). La ricerca non produce alcun risultato e la curiosità cresce.
Ripartiamo sul nostro motorino, decisi a risolvere il mistero costi quel che costi. Ormai è una questione di principio.
Ripercorriamo la strada che conduce a Trang e alle cascate ma dell'albero genitore nemmeno l'ombra.
Improvvisamente nella polvere appare un altro camioncino col cassone aperto e traboccante di caschi.
Per un attimo ho pensato al film "L'invasione degli ultracorpi" dove baccelli giganteschi nascondevano l'entità aliena.
Inchiodiamo sulla strada, giriamo il motorino e partiamo in una rincorsa epica del furgone e nella corsa ridiamo a pensare al povero autista che ci scruta preoccupato dallo specchietto retrovisore.
Fortunatamente l'inseguimento dura pochi kilometri e ci ritroviamo nel piazzale di quella che pare a tutti gli effetti una pesa pubblica.
Osserviamo il furgone che sale sulla pesa e ci avviciniamo al gabbiotto dove una signora che parla solo thailandese ci guarda divertita.
Non senza difficoltà tra le sue risate proviamo a spiegarle il motivo della nostra inaspettata visita.
Finalmente capisce e ci svela il mistero: i frutti sono infiorescenze di palma da cui ricavano l'olio di palma.
Da quel giorno tu sei ufficialmente lo scopritore dell'olio di palma e ovunque andiamo, ovunque andremo, tutti dovranno portarti rispetto.
Risaliamo sul motorino e dopo pochi kilometri di religioso silenzio, tu inchiodi, ti giri e mi guardi dicendo: ora la mia vita non ha più senso, ora che il mistero è svelato non ho più motivo di vivere.
Scoppiamo a ridere e concordiamo comunque sul fatto che terminata un'avventura è dura non averne subito un'altra in cui cimentarci!.
Ma non ci perdiamo d'animo, Krabi cela sempre qualcosa di interessante.
Il giorno successivo ci ritroviamo a seguire un cartello che indica una caverna visitabile ma una volta giunti a destinazione scopriamo che la caverna è in uno stato di abbandono.
Non esiste quasi più la strada perchè la natura l'ha inghiottita con cespugli e erbacce lasciando solo una vaga traccia che percorriamo in motorino con attenzione. Ci troviamo di fronte uno scenario surreale.
La fitta vegetazione non lascia quasi spazio ai raggi del sole e l'ombra perenne ha come allontanato anche i suoni eccetto per qualche cinguettio.
La montagna che abbiamo di fronte è aspra, selvaggia, vagamente carsica.
Un albero senza foglie ha un cartello consumato che invita ad entrare nella caverna usufruendo delle torce a disposizione agganciate ai rami da cordicelle colorate.
Lasciamo il motorino sotto alla pianta e ci avviciniamo alla montagna per scoprire che una passatoia in legno qua e là distrutta la percorre per tutto il perimetro consentendo di rimanere sollevati da un suolo che spesso è umido e scivoloso.
Bisogna prestare molta attenzione a non cadere dalla passatoia e ritrovarsi impigliati in rovi o buche così con molta pazienza, un passo dopo l'altro, facciamo scricchiolare le assi sotto i nostri piedi.
Alla nostra sinistra la montagna con le sue aperture, squarci irregolari, bocche fameliche aperte sull'ignoto che possono anche condurre, per quanto ne sappiamo, al centro della terra; alla nostra destra grovigli di rovi, rami impertinenti dalle dita adunche che cercano di catturare i nostri vestiti; al centro un percorso ad ostacoli precario e dalle pendenze irregolari.
Improvvisamente il nostro binario compie un'ansa e rientra appena dentro alla montagna così abbandoniamo il legno per la roccia. L'apertura è ampia e altissima, una sorta di anticamera su cui si aprono almeno tre o quattro piccole bocche che si diramano nella pancia dell'altura. Provo un senso di vertigine al pensiero di cunicoli dentro cui perdersi, magari incastrarsi, all'insaputa del mondo là fuori, perchè qui tutto è abbandonato e desolato.
Un fruscio improvviso ci fa alzare la testa e solo dopo qualche minuto, il tempo che serve ai nostri occhi per abituarsi al buio, ci accorgiamo che il soffitto è abitato da grandi pipistrelli neri.
Decidiamo di ritornare sul binario e di percorrerlo fino a che ci è possibile. Camminiamo nel silenzio, notando qualche impronta di mani sulla roccia, frecce disegnate per segnalare una direzione, residui di falò.
Questo posto da i brividi e lo lasciamo poco dopo per tornare alla luce.
Ci sentiamo così tanto a casa che qui a Krabi abbiamo già battezzato i nostri posti preferiti.
In primis l'emporio dei libri. E' situato sul fiume ed è gestito da un signore di una certa età serio e silenzioso che quasi non vedi mentre ti perdi tra scaffali alti e stipati di libri, ordinati per lingua.
Inglese, francese, tedesco, finlandese, spagnolo, italiano, qui si può trovare veramente di tutto e il fascino che si prova prendendo tra le mani un libro che ha già vissuto ed è già stato sfogliato è molto strano.
Tutti questi libri sembrano orfani in attesa di adozione, hanno vita propria e proprio carattere, così puoi trovare timidi testi nemmeno sottolineati e irascibili tascabili gonfi di annotazioni.
Il cuore dell'emporio è dedicato ai libri, il resto è un caleidoscopio di vestiti orientali, sacche e borse di pelle, coltellini di ogni lunghezza e forma, oggetti strani e molte zanzare.
Ogni volta prima di entrare mettiamo l'antizanzare.
Poi c'è la cartoleria alla fine della strada, enorme, piena di scaffali dove ogni prodotto è ordinato e prezzato.
Il supermercato del piccolo centro commerciale non è allettante quanto quello di fronte alla cartoleria: buio, stretto, pieno zeppo di prodotti di ogni tipo, troviamo anche i sughi barilla e i detersivi nelsen.
Il mercato della frutta e verdura tiene una piazzola intera e aggirarsi sotto i tendoni è sempre un'esperienza: fiori recisi colorati, verdure fresche e cucinate, frutti interi o a pezzi in sacchettini chiusi e sigillati.
Alla sera il porto vecchio si anima di bancarelle dove puoi scegliere la tua cena e con un po' di pazienza si possono gustare prelibatezze. Le cameriere si litigano i clienti e si azzardano a servirli anche in tavolini che fanno parte della concorrenza, tra le ire delle cuoche.
Mai un litigio che va fino in fondo, si mettono d'accordo e tutti sono contenti, clienti e commercianti.
Krabi sarà sempre casa.

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