venerdì 31 agosto 2012

Krabi_passando per Railay Beach_prima parte di avventure

Lasciamo finalmente Phuket sotto un sole cocente che abbiamo voluto assorbire tutto sul ponte della barca Ao Nang Princess, a cavalcioni sulla ringhiera, lasciando ciondolare piedi e gambe su un mare di un'intensità che fa quasi male al cuore.
Il porto di Phuket è squallido e anonimo ma via via che ci allontaniamo attraversiamo tutte le tonalità delle acque in un crescendo di bellezza senza precedenti.
Ovunque si volga lo sguardo non siamo soli, la nostra rotta è tra rocce imponenti, scogli che come missili escono decisi dall'acqua ricoperti di vegetazione verde brillante, isolotti che paiono il dorso di balene preistoriche, poche fortunate barche a vela che solcano placide e orgogliose il mare, un catamarano dal portamento impeccabile e long tail a perdita d'occhio.
L'emozione che arriva avvicinandosi a Railay Beach fa parte di quei sogni che non riesci a raccontare e che continuerai a vivere con la memoria beandoti del piacere che quelle visioni hanno saputo provocarti.
Visioni che mozzano il fiato.
Non riesco nemmeno a fotografare ciò che vedo.
Montagne a strapiombo che nascono e muoiono nel mare, rocce piene di grotte e antri dove le acque vanno a nascondersi riflettendo il verde intenso della vegetazione, vertiginosi faraglioni e isole, coste, creste, lingue di spiaggia lunghissime e bianche.
Una goletta di legno scuro dalle vele rosse ondeggia luccicando.
Ma Railay Beach non è ancora la nostra prossima destinazione, per ora attraccheremo ad Ao Nang dove un mini van ci riporterà a casa, a Krabi.
Nel tragitto in auto sento di nuovo il desiderio intenso di fermarmi qui.
La strada che collega Ao Nang a Krabi è la strada che ripercorreremo mille volte ancora in motorino ed è una strada che amo per tutte le particolarità che cela e per tutte le emozioni che ci ha regalato.
E' qui che abbiamo incontrato foreste così rigogliose che nel tratto in cui la strada le attraversa la temperatura scende di qualche grado e l'umidità cresce a tal punto che ti sembra di entrare in una serra nebulizzata; in giornate particolarmente calde rallentiamo la nostra corsa nei pochi metri refrigeranti, godendo di quell'improvvisa escursione termica che ci ristora e ci fa desiderare di nuovo il sole e il caldo.
E' qui che una stretta curva avvolge una cresta rocciosa e altissima che a sua volta nasconde al suo interno un Buddha dorato reclinato; il Buddha della curva ci ha ammiccato dalla fenditura nella roccia molte volte.
Ed è qui che si diramano piccole strade senza nome che come piccole arterie pulsanti ci hanno portato nel cuore di centri abitati dove, ogni domenica mattina, si tenevano gare canore di uccellini.
In piazzole allestite con speciali tralicci dove appendere le gabbiette di legno numerate, si svolgono queste bizzarre competizioni e guai a fiatare, spesso il livello deve essere molto alto a giudicare dalla serietà con cui i proprietari degli uccellini partecipano alla gara.
Krabi e dintorni per noi è vita pulsante, è curiosità, è avventura e quello che doveva essere un breve soggiorno di un paio di giorni si è trasformato in un soggiorno di una settimana.
Abbiamo trovato un albergo grazioso e tranquillo, con stanze belle e attrezzate di ogni comfort a un prezzo ridicolo.
Il Baan Andaman è situato su una strada in salita appena fuori il centro di Krabi, in una zona tranquilla.
Alla sera ci intratteniamo spesso sul balcone seduti ad osservare la notte che arriva in compagnia degli immancabili geki a caccia di moscerini e zanzare. Di fronte a noi un boschetto fitto di piante nasconde la casa di un militare perchè poco distante c'è una caserma. Lo vediamo tornare dal lavoro aprire il cancello e accogliere il cane giallo che lo saluta con salti felici. Sono scene semplici che fanno bene all'anima e ci strappano ogni volta un sorriso.
La colazione è servita nel patio a piano terra ed è abbondante e gustosa, quello che ci vuole per prepararci alle nostre avventure della giornata. E quando rientriamo a pomeriggio inoltrato troviamo sempre in camera una merenda  diversa: una ciotola di dolcetti alla banana, fettine di torta alla frutta o al cioccolato, piccole banane dolci. Quando non abbiamo voglia di uscire a cena, la cuoca (una simpatica signora che ci accontenta anche a orari inconsueti con sublimi patatine fritte) ci prepara pasti indimenticabili.
Torneremo di nuovo al Baan Andaman durante i nostri spostamenti e potete immaginare il perchè.
A Krabi ci muoviamo per lunghi percorsi in motorino per raggiungere mete che spesso ci hanno fatto assaporare la fatica, come il Wat Tham Suea, un tempio raggiungibile solo percorrendo oltre 1600 gradini in pietra ripidi e abitati da scimmie dispettose.
La salita è impegnativa e richiede diverse soste ma una volta giunti a destinazione il panorama è incredibile. Varcato l'ultimo gradino appare un Buddha gigantesco visibile anche da lontano ma solo stando direttamente ai suoi piedi è possibile capacitarsi delle sue incredibili dimensioni. La sua figura si staglia nel cielo limpido e troneggia sulla foresta sottostante. In distanza si può scorgere a Sud l'ansa del fiume che bagna Krabi e il mare, a Nord l'entroterra con le sue montagne bizzarre e la vegetazione.
Le scimmie sono libere e non temono affatto la nostra presenza, si avvicinano impertinenti e se capiscono che hai nella borsa qualche banana  non esitano ad allungare la mano (perchè è di mano che si tratta!) per aprire la cerniera abilmente. 
Il dolore alle gambe che ci accompagna nei giorni successivi non ci preoccupa granchè ma ci fa solo ridere per le posture ridicole che assumiamo nello scendere le scale dell'albergo.
La prima sera al Baan Andaman abbiamo deciso di mangiare nel ristorantino a fianco, un locale aperto sui tre lati frequentato solo da gente del posto. Quale posto migliore per assaggiare i piatti locali?
Un tavolinetto di legno scrostato sul marciapiede, una Tom Yum squisita (una zuppa tipica thailandese) e poi il piatto forte: una pietanza piccantissima di bocconcini di maiale fritto e peperoncini rossi e verdi. Il tutto annaffiato da birra e whisky del posto. Il piatto lo abbiamo scoperto grazie a tre signori della PPFamily (gli zingari di mare) che chiacchierando e sorseggiando whisky con acqua e ghiaccio, ne mangiavano dei bocconi insieme a verdure fresche e croccanti. Foglie, pomodori e fagiolini crudi.
Quando ci hanno visto incuriositi hanno riso e ce ne hanno immediatamente offerto un assaggio senza troppe smancerie. 
Qui i rapporti umani non hanno molti filtri, sono semplici diretti e rispettosi.
Una delle più belle cene in assoluto, ma ricordarne una brutta è impossibile.
La visita alle cascate la ricorderai per il mio pianto disperato dopo averti perso tra le piante e i sentieri tra le rocce. Temevo fossi sparito nella foresta senza possibilità di ritrovarti in caso di pericolo perchè avevo io il tuo cellulare. Ma la ricorderemo anche per le rane, i ragni enormi dalle enormi tele, le sanguisughe, le grosse lucertole, le iguane, le farfalle mai viste prima e le cicale grosse quanto un'albicocca.
Ogni giorno un'avventura, ogni giorno un'emozione, ogni giorno la vita che si rinnova forte e intensa.


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