venerdì 24 agosto 2012

Koh Lanta_avventure e riflessioni di un gennaio inusuale

La casa è sulla strada preceduta da un cortile di accesso con prato e alberi dove di notte vanno a dormire la galline. Svolazzano impacciate fino al primo ramo e si accovacciano tra le foglie aspettando l'alba.
La stanza che ci viene assegnata è molto grande con frigorifero, salottino, tv, vetrate sul mare e balconcino sul giardino delle galline.
Il tutto alla modica cifra di 30 euro scarsi in due.
E' il tre di gennaio e la mattina arriva con uno scroscio d'acqua improvviso e un cielo minaccioso che fa saltare la nostra gita al parco Nazionale a sud dell'isola dove finisce la strada.
Nei giorni precedenti siamo andati in perlustrazione e siamo rimasti colpiti.
La strada ad un certo punto abbandona l'asfalto per la terra rossa e nella sua corsa tra alberi di dimensioni via via crescenti diventa così ripida e sconnessa che percorrerla in motorino diventa un problema non indifferente. Ma noi siamo i  "the courageous"! nulla ci spaventa!
Durante questo incredibile tragitto a tratti appaiono sentieri nascosti tra i cespugli che portano a baie raccolte di rara bellezza.
Abbiamo fatto incredibili bagni in acque cristalline e tiepide e riposato su spiagge pressochè deserte.
Ho pensato seriamente a come sarebbe vivere in giro per il mondo, senza una residenza fissa, senza troppi contatti, lasciandoci sorprendere ogni giorno e scoprendo magari anche la noia di una lunga traversata.
Del resto è come se già fossimo su una barca nella nostra vita normale, una stretta barca che naviga troppo spesso in acque agitate e piene di insidie. Noi umani siamo un delicato ingranaggio da resettare ogni volta che si inceppa e dopo tante volte la stanchezza può prendere il sopravvento illudendoci che la soluzione sia di rompere irreparabilmente quell'ingranaggio. Ma continuerò a credere che non è così, che esistono posti situazioni e persone speciali che sono in grado di rimettere in moto, pazientemente, quell'ingranaggio stanco. Scrivere questo blog è un modo per non dimenticare che esiste un mondo, là fuori, che guarisce le nostre ferite, ridimensiona le nostre paure e ci accende il sorriso.
Scorrazziamo in lungo e in largo su quest'isola come se vivessimo ogni giorno una nuova avventura ed è in effetti così.
Evitiamo i luoghi più battuti e più turistici e ci addentriamo senza nemmeno sapere dove andremo a finire in stradine polverose attraversando foreste o arrampicando alture.
Un giorno abbiamo notato sulla mappa dell'isola l'indicazione "Di Caprio house". Pare che quando girò il film The Island Leonardo Di Caprio decise di costruirsi una casa in luoghi che lo avevano affascinato.
Per raggiungere l'altura su cui è stata costruita dobbiamo percorrere diversi kilometri di salite e discese alternate e via via che ci addentriamo nell'entroterra cominciamo a chiederci il senso di allontanarsi così tanto dal mare. Improvvisamente la strada polverosa diventa una perfetta lingua di asfalto chiaro e liscio che si inerpica a vista d'occhio sparendo dietro ad una montagna.
Ridiamo molto perchè io devo scendere dal motorino e farmela a tratti a piedi tanto è ripida.
Dopo una stretta curva ci appare la casa, ahimè abbandonata e non ancora terminata.
E' l'idea di una casa, indubbiamente sfarzosa con i suoi tre piani larghi dalle finestre ampie e giochiamo ad immaginarci il progetto finito. Quella che ora è un'enorme e pericolosa buca a lato della costruzione sarebbe diventata una piscina e i tralicci di cemento nascosti dalle erbacce il sostentamento di un garage o di una casa per gli ospiti. Il silenzio è irreale quanto la vista che ci si presenta non appena riusciamo a parcheggiare il motorino in un'area piana e ci giriamo.
La casa avrebbe dominato tutta l'isola e il mare ci appare così lontano che possiamo vederne le gradazioni di colore come se fosse un puzzle. L'aria è fresca e piacevolmente ventilata. Ci siamo ripromessi di proporci al sig.Di Caprio quali custodi della sua casa non prima di averne ultimato, ovviamente a sue spese, i lavori di rifinitura.
Tante possibilità e tanto spreco fanno riflettere. 
Tra pochi giorni ci muoveremo di nuovo e lasceremo Koh Lanta via mare.
Ancora non lo sappiamo ma vivremo una nuova avventura proprio in mezzo ad acque tribolate.

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