domenica 3 giugno 2012

India...il Viaggio_arrivare

Dire India è dire tutto quello che l'India rappresenta perchè non esiste un aggettivo per descriverla.
Prima di partire, leggendo qua e là, ho trovato una definizione che ho riscoperto poi assolutamente vera: non puoi rimanere indifferente all'India, o la ami o la odi e se la ami ti entra dentro per non lasciarti mai più.
Io l'ho amata da subito.
Abbiamo lasciato il sole alle spalle il 7 gennaio del 2008, correndo verso il buio, l'ignoto o forse per raggiungere davvero il sogno che ci portiamo dentro.
Siamo usciti dall'aereo come se fossimo stati per tutte quelle ore in una macchina del tempo e il cielo seppiato di New Delhi ci ha abbracciato con tutti i suoi odori e profumi e voci e strombazzare di clacson. Eravamo in India e lei, l'India, si era già impossessata della nostra anima avvolgendola con forza.
Abbiamo trascorso pochi giorni nella capitale ma sono stati necessari per farci abbandonare ogni aspettativa, ogni preconcetto e farci aprire senza giudizio ma solo con grande accettazione a quello che l'India ci stava regalando, nel bene e nel male.
La scelta migliore che possiate fare per intraprendere questo intenso viaggio è salire su un treno.
Il treno in India è qualcosa di speciale e magico.
Arrivare nel cuore della notte alla stazione di Old Delhi è stato come attraversare di nuovo il tempo all'indietro. Tutto era ovattato da una sottile ma palpabile aria seppiata che sbiadiva i colori e le facce. Solo grandi occhi neri che bucavano l'aria e ci attraversavano dentro quando ci fissavano.
Corpi disseminati come sacchi inermi sotto ad ogni riparo possibile ci ha fatto sentire quasi in colpa per disturbare il sonno profondo in cui giacevano. E i nostri colori artefatti e puliti erano un estemporaneo improbabile dettaglio in una grande e sciupata foto.
Abbiamo preso posto sul treno dopo pochi minuti; i nostri nomi scritti in carattere occidentale, così che noi potessimo distinguerli, e stampati sul foglio di carta appeso al vagone ci ha fatti sentire grati di una così semplice ed efficace organizzazione. 
Qui scoprirete che dietro a cose apparentemente banali si nascondono piccoli gesti gentili che non dimenticherete mai.
L'India attraverso il finestrino di un treno senza fretta, nel cuore della notte, è il Viaggio.
Ci siamo seduti emozionati e abbiamo pazientemente atteso.
Fantasmi di alberi e povere case, involucri rigonfi che nascondono facce, mani, gambe, occhi, denti e spazi dove c'erano denti. La notte abitata da misteriose creature era là fuori e ne potevamo sentire il respiro.
Sui treni indiani quando meno ve lo aspettate arriva un simpatico ragazzo o un distinto signore con un secchiello di alluminio e cocci di terracotta. Accettate con piacere il chai che vi offrono, un the al latte profumato di cannella che vi cullerà l'anima. 
Rispondete ai sorrisi che vi faranno perchè vi stanno donando l'unica cosa preziosa che possiedono: un semplice e sincero sorriso.
E quando vi chiederanno cosa ricordate maggiormente dell'India aspettandosi di sentirvi rispondere miseria e povertà, sorprendeteli dicendo la verità: i sorrisi.
Perchè qui in India quando vi sorridono, lo fanno per davvero.




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