domenica 7 dicembre 2014

Messico e nuvole

E' di pochi giorni la mail di una cara amica che mi scrive immaginando il Messico una terra immersa in una calda luce arancione mista a polvere di storia antica e sovrastata da un cielo grande come solo i cieli possono esserlo da questa parte dell'emisfero.



L'enorme palla del sole che tramonta è un bruscolino rispetto all'enormità di un cielo che vira dal rosa del mattino, al blu del giorno fino all'arancio della sera e dove puoi appendere tutti i tuoi pensieri dimenticandoteli.
E' una natura silente, questa, fatta di cinguettii misurati e fruscio di vento, di terra rossa che quando la bagni diventa una poltiglia collosa che macchia i piedi, di cactus giganti e solitari su cui le volpi si arrampicano all'alba a caccia di uccellini addormentati, di voci di gufi nel buio totale della notte e di voli rapidi di piccoli pipistrelli polverosi, di sonagli sotto ai sassi e cavalli liberi sui sentieri.
E' una natura che pare sonnecchiare dopo la violenza delle piogge che quando arrivano, e ti pare impossibile dopo tutto questo blu e questa polvere, piegano palme, cactus, cartelli di acciaio, scoperchiano le case, trascinano auto e creano fiumi dove prima c'erano strade.
Come in una guerra furiosa che dura pochi giorni.
Ma poi tutto rinasce ed è quella stessa pioggia che fa fiorire i cactus, mettere le foglie agli arbusti e creare nuovi paesaggi.
E' una terra di uomini forti e orgogliosi, con baffi irriverenti e l'attaccatura dei capelli bassa sulla fronte, con sguardi penetranti e rughe come solchi, con mani pesanti e nodose e con suoni dolci a volte bizzarri di quando ti parlano gentili.
Le donne non sono da meno, mujeres abbondanti dallo sguardo sfrontato ma che sanno abbandonarsi a dolcezze di mamma quando chiedi loro una porzione in più del piatto che ti hanno appena cucinato.
Non si piangono addosso, l'aspetto serioso nasconde un'indole gioiosa ma mai per nulla.
Non si abbandonano a piaggerie con secondi fini nè cercano di spillarti denaro solo perchè sei straniero.
Amano le donne e amano la bellezza che emanano.
"Ah, Italia"
E ti aspetti pizza spaghetti e mandolino.
Poi ti sorprendono con: "Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Vacanze romane!!" e pronunciando lollobrigida strascicano la g aspirandola soavemente, quasi la vedessero, la nostra "Lollo", e bramassero anche solo per un suo sguardo.
Difficilmente ti parlano in inglese, spesso non lo sanno e se lo sanno ti rispondono in spagnolo.
E quando tu parli loro nel tuo spagnolo zoppicante sempre bisognoso di conferme, fanno "si" con la testa e ti suggeriscono le parole o ti correggono quelle che hai detto.
E' un popolo terribilmente irresistibilmente profondamente romantico, che vede l'amor come il motore del mondo, struggendosi in canzoni e ballate dal ritmo coinvolgente e dalle parole suadenti.
Qualcuno sulla collina all'uscita di La Paz ha scritto con sassi bianchi su roccia rossa "te amo" con un grande cuore irregolare, un messaggio che nemmeno la pioggia può cancellare.



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