lunedì 3 dicembre 2012

Sunetra e Kamal

Siamo gli unici ospiti al Lagoon Inn, fatta eccezione per una simpatica e discreta signora tedesca che alloggia in una stanza di fianco a noi da tanto tempo poichè sta seguendo i lavori di costruzione della sua casa.
E' un'insegnante che ha deciso di trasferirsi in Sri Lanka continuando ad esercitare per i bambini singalesi e  possiede un fascino particolare. E' rubiconda, di mezza età, con capelli biondo cenere portati corti e con le guance e le braccia arrossate ma non abbronzate.
Al mattino sparisce dopo una buona colazione sulla terrazza per rientrare nel pomeriggio e ritirarsi in camera per dormire. 
Alla nostra partenza le lasceremo sul tavolo della colazione un biglietto cortese di commiato augurandole buona fortuna nelle sua nuova vita. Non è facile ad una certa età rimettersi in discussione e cambiare completamente il proprio modo di vivere. E' questo che ci ha affascinato di lei.
Sunetra e Kamal meritano una parentesi perchè è grazie a loro che qui ci siamo sentiti a casa. Non come a casa, bensì a casa.
Sunetra sembra un'indigena d'altri tempi.
La sua risata divertita e bambina la fa splendere di una luce particolare.
Parla poco inglese ma con temerarietà ci avvicina buttandosi in conversazioni impegnative.
Ha i capelli ricci ondulati sempre raccolti, tranne di mattina presto, al risveglio, e spesso indossa un abito smanicato a fiori lungo fino al polpaccio. Non porta le ciabatte e il suo modo di appoggiare i piedi sulla terra rossa del cortile invoglia a gettare via le scarpe per sempre.
Il suo regno è qui, in ogni anfratto della tenuta.
Va molto orgogliosa dei suoi stupendi fiori rossi che ogni sera annaffia con cura.
La sua cucina all'aperto sormontata giusto da una tettoia riparatrice dalla pioggia e dalle foglie, ha una nicchia di pietra dove il fuoco viene acceso con la legna ogni mattina.
Un piano di pietra serve alla preparazione dei cibi e il tavolo di legno sul lato opposto ospita qualche usurata suppellettile e un attrezzo per macinare la polpa di cocco. Sunetra prepara dei fogli di pasta dolce a base di cocco ad ogni colazione, da farcire con marmellate e frutta.
Sotto al porticato ben ordinate ci sono due macchine da cucire Singer che lei utilizza per rammendare e confezionare quadretti in stoffa e borse di cotone dipinte a mano.
Quando partiamo vuole fare una foto con me e vedendola ride divertita.
Ma nella foto lei appare diversa, più vecchia e più triste.
Le foto a volte rubano davvero l'anima?
Si commuove salutandoci, ha la dolcezza e l'ingenuità di una mente semplice con pensieri grandi, come quello di donarci alla domenica pomeriggio due ciotole di una squisita zuppa al pollo che sua sorella ha portato per lei e Kamal. Ce le offre sulla terrazza, chiedendoci prima con timore se per caso ci offendiamo.
Una delle zuppe più squisite che abbiamo mai mangiato.
Kamal è discreto, affabile, composto e curioso della nostra tecnologia.
Alla sera aiuta la moglie nella preparazione della cena, stende una tovaglia color carta da zucchero sulla tavola sotto al porticato e con molta calma e precisione apparecchia e porta le pietanze.
Si prodiga con discrezione per farci stare al meglio e per fare buona impressione.
Quando è in casa indossa un pareo lungo fino alle caviglie e null'altro. Ma con molta classe ed eleganza.
Una mattina ci chiede se desideriamo visitare Hambantota e si offre con il suo tuk tuk per accompagnarci.
Al nostro accettare sparisce pochi minuti per riapparire vestito di tutto punto con pantaloncini e camicia stirati di fresco, impeccabili.
Se coinvolto partecipa volentieri a conversazioni interessanti, sulla vita nello Sri Lanka, sugli aspetti positivi e negativi di vivere qui e su come sta andando il mondo.
Vedete quel muro rattoppato? ci chiede una sera divertito.
Il muro di confine con la casa a fianco presenta uno squarcio tra i mattoni rossi rattoppato da un nuovo muro di mattoni grigi.
Ci racconta che qualche giorno prima alle quattro del mattino i suoi fidi cani hanno cominciato ad abbaiare furiosamente. Un elefante, sentendo il profumo dolce delle banane mature al di là del muro di cinta, si è introdotto nel loro cortile distruggendo una parte del muro per riuscire a raggiungere il cibo prelibato.
Ce lo ha raccontato divertito e alzando le spalle, come a dire che se vivi in una riserva devi aspettarti questo e altro.
Uno dei suoi cani, una femmina marrone con un orecchio dritto e uno penzolante, ci ha adottati.
Quando scendiamo e ci addentriamo a piedi nel retro della casa, camminando tra sterpaglie, pozze d'acqua e orme secche di elefante, ci accompagna scrupolosa. Se ci allontaniamo oltre la zona che lei reputa sicura comincia a guaire fissandoci per poi arrivare ad abbaiare come per richiamarci all'ordine.
Mi accompagna al mattino presto quando scendo a stendere il bucato, aspetta che abbia finito e mi scorta fin sul primo gradino della scala che conduce alla nostra camera, senza mai salire.
Casa.

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