lunedì 27 gennaio 2014

Sopravvivere ad un matrimonio singalese PARTE PRIMA: GIORNO UNO

I matrimoni singalesi sono momento di gioia, svago e soprattutto una vera occasione per vestirsi eleganti (spesso noleggiando gli abiti) e mangiare, bere e ballare come se fosse l'ultima cosa che fai nella vita.
Tra le classi più abbienti, i nuovi ricchi, i matrimoni sono lusso sfrenato, noleggio di interi ristoranti o addirittura hotel ristoranti che per l'occasione vengono agghindati come fosse capodanno e sfarzo di abiti luccicanti, sontuosi, impeccabili.
La gente normale, quella che deve far quadrare il pranzo con la cena, partecipa o organizza matrimoni cercando di far buon viso a cattiva sorte: i vestiti (belli e eleganti) sono spesso noleggiati e i ricevimenti si fanno in casa con tutta la famiglia e gli amici arruolati per la massima riuscita con la minima spesa.
Sposarsi qui è importante e impegnativo: due giorni di festeggiamenti sono davvero troppi anche per le nostre ataviche tradizioni italiane.
Il primo giorno è quello che si svolge a casa della famiglia della sposa, è il momento della firma di fronte ad un cerimoniere governativo ed è in genere seguito da rinfresco e musica.
In realtà noi eravamo invitati al secondo giorno, quello della baldoria offerto dallo sposo, ma siamo rimasti fregati: ci siamo offerti per fare il servizio fotografico che, non lo sapevamo, è importante per il primo giorno.
Il nostro sollievo di fronte alla notizia di dover partecipare ad un solo ricevimento si è mortalmente spento e così, con tutta l'attrezzatura del caso, ci siamo avventurati in quel di Hackmana, uno sperduto villaggio nell'interno collinare di Matara.
Tuk Tuk, 40 gradi all'ombra, tornanti, strade sconnesse e l'idea che non eravamo nemmeno a metà dell'avventura non ci hanno demolito più di tanto. Insomma, si fa per dire.
Arriviamo al paesello e attendiamo con pazienza che la coppia di promessi sposi (di cui si può vedere solo lo sposo) finisca le foto ufficiali nello studio fotografico.
Sì, perchè quelle foto che noi definiremmo terribili, con sfondo di fiori finti, luci sparaflesciose, divanetti dorati e che vediamo negli ingressi di ogni casa che si rispetti in dimensioni spesso maggiori del tavolino che le accoglie, sono un must irrinunciabile.
Ci è capitato di entrare in case senza energia elettrica, case con il tetto squarciato, bicocche talmente rustiche da trovarci le galline dentro, ma, e sottolineo ma, appena varcata la soglia non è mai mancato l'angolo dei ricordi in cui campeggia una enorme foto di un matrimonio e a seconda dei casi successivi dagherrotipi di prole appena nata, prole che cammina, prole all'asilo, prole a scuola, prole alla laurea, prole che ha fatto prole, e così via.
Ma la foto principale, quella da cui è partito tutto, è la foto dei novelli sposi; il che, tutto sommato, ha il suo perchè a ben pensarci.
Benissimo, attendiamo le foto di rito e ci inerpichiamo nella foresta per una strada che definirla strada è un complimento che sfiora la menzogna, con tutta la carovana al seguito: la macchina dello sposo, la macchina della sposa, la macchina dell'astrologo, il bus noleggiato all'uopo dalla famiglia dello sposo carico di parenti e amici.
Capofila dell'allegra brigata: un tuk tuk verde con due sudda (bianchi) ovvero noi.
Parte ben presto un totoscommessa (tra di noi sia ben chiaro) sulla beltà della sposa visto che questo matrimonio nasconde uno scottante retroscena.
I due si sono conosciuti attraverso annuncio sul giornale.
Succede questo: entro una certa età, stimata all'incirca sui 23 anni per l'uomo e un po' meno per la donna, se non si contrae matrimonio per evidenti motivi di...chiamiamola "sfortuna", non si può che ricorrere al matrimonio combinato.
Non esistono zitelle o scapoli in Sri Lanka, è disonorevole.
Il fratello di Nuwan non è di certo un adone, se aggiungiamo poi la timidezza, non ci risulta impossibile credere che l'annuncio sul gazzettino fosse l'unica sua possibilità.
Come avviene la cosa?
Si pubblica un annuncio in cui si descrivono le principali caratteristiche del candidato, con relativo sunto astrologico fondamentale F O N D A M E N T A L E!
Il che significa che se tu mi piaci e io ti piaccio ma le stelle sono avverse, non c'è trippa per gatti e ci si dice ciao.
Poi si aspetta il postino, perchè mica ci si manda i "like" di facebook ne tantomeno ci si tagga o ci si mandano le faccine allegre su skype. No no, si aspetta la vecchia insostituibile busta di carta affrancata che quando la devi aprire magari ti tremano pure le mani o nel peggiore dei casi rimani leso a vedere la foto di qualche babbiona che cerca di accasarsi proprio con te.
Il fratello di Nuwan pare abbia avuto parecchie richieste e ne abbia respinto addirittura una perchè, così ci è stato detto, nonostante i due piccioncini si piacessero un sacco, le famiglie si sarebbero azzuffate di botte molto volentieri.
La seconda candidata invece ha passato tutti gli esami del caso: astrologo, famiglie, situazione economica e, per ultimo poraccio lui, anche i gusti dello sposo.
Combinato il tutto, si sono decisi date e orari.
Cioè, l'astrologo li ha decisi.
Questo astrologo comincia a piacermi: decide, sceglie, guarda le stelle e si fa pure pagare profumatamente.
Torniamo a noi.
Come sarà la sposa? Chiediamo a Nuwan e ci risponde con una smorfia che è come una fotografia.
Ma è così terribile? un silenzio vale mille risposte
Ma a tuo fratello piace? sì, e te credo, ultima possibilità.
Tutti riuniti davanti alla dimora della donzella, assistiamo alla cerimonia di ingresso dello sposo e della sua famiglia nella casa.
Beh, mica puoi entrare così come ti pare.
Due ragazzine timide sulla soglia di casa, di fronte allo sposo che le fissa in modo inquietante, cantano una litania senza musica, come dire, a cappella.
Dietro di loro i genitori della sposa, dietro lo sposo i genitori suoi.
Ottenuto l'invito ad entrare, lo sposo si accomoda sul divanetto della cerimonia.
Esistono due divani: uno su cui possono sedere prima di sposarsi e uno su cui dovranno sedere da marito e moglie, quest'ultimo tutto decorato di fiori e cartapesta, un insulto al kitch, un inno alla tamarraggine pura, ma nel contesto devo dire superlativo.
Entra barcollando con una torta a due piani che pare finta, il nostro amico Nuwan.
Tratteniamo il fiato, se dovesse cadere assisteremmo probabilmente ad un momento di pura violenza.
In realtà dimentichiamo che lui lavora da 11 anni nel campo della ristorazione e della ricezione così stupisce tutti appoggiando sul tavolino di fronte allo sposo, che nel frattempo si è mummificato, questo baldacchino di zucchero e glassa.
In quanto cineoperatori dell'evento noi ovviamente siamo autorizzati ad entrare e ad assistere a tutta la cerimonia.
Il cerimoniere è una donna che arriva, si siede di fronte alla mummia dallo sguardo perso e apparecchia il tavolino con fogli enormi.
La tensione è ormai alle stelle: quando arriva la sposa?
Il tempo di pensarlo e una nuvola bianca (la definizione più scientifica sarebbe quella di un cumulo nembo) appare nella stanza.
Vestita totalmente di bianco, ha il volto nascosto, non a sufficienza, da un velo di organza bianca.
Il mio primo pensiero è stato un tuffo nel passato.
Qualcuno si ricorda di Chuck Castoro?
Un aiutino....


Vestitelo di bianco, aggiungete i capelli rigorosamente neri e mettetegli un velo in testa.
Tutto sommato non sembrava male, ma.....la canzoncina nella testa di Don Chuck Castoro non se ne voleva andare.
Comincia la cerimonia, di per sè un mero atto pubblico.
Lettura degli articoli, identificazione degli sposi, firma qui, firma là. 
In piedi.
Siete marito e moglie.
Wow che allegria.....silenzio tombale e sguardi persi nel nulla.
Si procede al taglio della torta che deve essere porta al coniuge che deve addentarne un pezzo direttamente dalla mano della consorte prima e del consorte poi.
Poi lo stesso si fa nei confronti della famiglia di lei prima e della famiglia di lui dopo.
Insomma un giro un po' tortuoso ma tutto sommato bello.
Si procede poi all'accensione del candelabro sormontato dal gallo dorato, lo stesso che abbiamo fatto noi in occasione della commemorazione delle vittime dello tsunami a Weligama.
A turno procedono all'accensione e in quel mentre ci viene presentato lui, l'uomo che tutto decide: l'astrologo.
Con un sorriso sornione e uno sguardo indagatore, propone subito a Nuwan di farci l'oroscopo, notizia che ci fa non solo accapponare la pelle ma ci spara a una stanza di distanza con tanto di inchino e sorriso.
Finalmente gli sposi si siedono sul divanetto delle meraviglie e in tutto quello sfarzo di colori lei si toglie il velo...................
Sì, è Don Chuck Castoro e si mangerà tutto il kiri bath che è stato preparato per il rinfresco.
Chiediamo a Nuwan di tenercene due piatti da parte per non svenire dalla fame.
Ultimo rituale, la mamma della sposa, una vecchina piccina picciò bellissima (forza fratello di Nuwan, hai una speranza, forse tra 40 anni lei diventerà così) e vestita di azzurro come la fata turchina ma più sobria, arriva davanti agli sposi con un bicchiere d'acqua su un vassoio.
Non riesco a vedere bene cosa succede, nessuno prende quel bicchiere e quando lo porge a noi per un attimo sono tentata ma per fortuna Nuwan mi blocca. 
Bisogna imporre le mani sul vassoio come buon auspicio per i figli che verranno.
E io che me lo stavo per bere....
La coppia infine esce e mi aspetto, da tutta la gente che è seduta fuori ad aspettare il momento, un applauso, un boato, un "ooohhhhh".
Tutti mummificati, tutti immobili, tutti silenziosi, tutti seri.
Al che ho tratto una deduzione: vogliono mangiare e stanno aspettando ormai da ore, sono sul punto di collassare.
Ci dirigiamo lesti sotto ad un tendone montato per l'occasione dove sembriamo sardine in scatola ma giusto per qualche scatto fotografico e qualche ripresa.
I commensali dopo un primo boccone riacquistano sorriso e parole: eh sì, era fame.
Nuwan ci trova posto all'aperto e lì, seduti sotto ad un ombrellone che ci salva il cuoio capelluto da sicura ustione, mangiamo un kiri bath con seeni sambol da volar via.
Kiri bath: trattasi di mattonelle di riso ammassato cotto con il latte di cocco e sale, il cui gusto è indefinibile ma colpevole di forte dipendenza
Seeni sambol: sambol è il nome di tutti quegli intrugli che assomigliano a composte, mostarde fini fini, insomma sambol. Non esiste qualcosa di similare in Europa. Seeni significa dolce ma in realtà perchè è a base di cipolle rosse dolci. Immaginatevi qualcosa di assolutamente piccante e al contempo dolce.
Sbafiamo tutto avidamente, facciamo qualche altro scatto, e salutiamo tutti.
Per oggi può bastare.
Prima di andarcene assistiamo ad un piccolo incidente diplomatico: non esiste alcol, nessuno ha provveduto al rifornimento di arrack (whisky locale a 33 gradi, una bibita praticamente) e birra.
Seguono scene di isterismo miste a disperazione di tutti i maschi presenti, a partire dal babbo dello sposo che consultando l'orologio al polso se ne esce con: ma è già tardi, quando arriva l'arrack?
Il fratello di Nuwan manda un cugino di corsa al Wine Shop giù ad Hakmana per provvedere all'increscioso incidente di percorso.
Dovete sapete che qui l'alcol è taboo, si può vendere ma i wine shop sembrano luoghi di perdizione, in realtà tutti bevono.
Di nascosto, ma bevono.
Di nascosto dalle mogli, le mogli dai mariti, i monaci dai fedeli e via e via.
Ci viene data una rassicurazione per il giorno due: l'alcol non mancherà, anzi scorrerà a fiumi.
Un poco preoccupati lasciamo i musi lunghi degli alcolisti e finalmente torniamo a casa.


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