domenica 28 luglio 2013

Questione di DNA

Ogni giorno ci vengono a trovare, anzi la parola più adatta è scrutare.
E noi scrutiamo loro.
La sensazione è molto forte e "chi osserva chi" rimane un quesito aperto, perchè alla fine, da noi a loro, è solo questione di un pezzetto di dna, il gene dell'umanità, come recentemente è stato chiamato.
Quel microbo di filamento si chiama MGC8902 e oltre a ricorrere ben 212 volte nel nostro dna contro le 30 in quello dello scimpanzé, esso sembra legato alla produzione di una particolare proteina che abbonda nei neuroni della neurocorteccia deputati a linguaggio e consapevolezza, le funzioni cognitive definite nobili.
Eppure noi ci guardiamo, ci osserviamo a distanza e quello sguardo fisso tra le foglie mentre prendo il te o mentre chiacchieriamo all'ombra del porticato, è inquietante.
Inquietanti sono i gesti della madre che porge il capezzolo al figlio per allattarlo, mentre con l'altra mano gli sorregge la testolina ancora acerba, inquietante è l'espressione di stupore quasi di paura nel vedere un membro della propria famiglia avvicinarsi a noi, inquietanti sono gli sguardi dei piccoli, li definiresti ingenui; inquietanti sono i modi in cui muovono le mani e l'abilità con cui sbucciano frutti o arrotolano le foglie prima di mangiarle.
Inquietanti siamo noi, quando osservandoli meglio, a volte ci riconosciamo un po'.

La semplicità delle origini spesso sconvolge la complessità dell'essersi evoluti, spazzandola via anche solo per un attimo.









1 commento:

  1. ...ancora non mi capacito del poterti guardare ogni giorno sotto al porticato, bevendo una tazza di te...

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