sabato 4 aprile 2015

Cronaca di una "semana santa"

Siamo alla fine della "semana santa" qui in Bassa California, una settimana di festeggiamenti e allegria, intrisa di riti antichi, contaminazioni tra il sacro e il profano, ma soprattutto sentita e vissuta come la madre di tutte le feste.
Non avevamo visto nulla di simile durante il Natale né tantomeno durante il Carnevale, e pensiamo che Pasqua rappresenti, al di là del suo valore religioso, l'ingresso all'estate e quindi alla gioia.
Le città si svuotano, interi quartieri si mobilitano caricando sulle auto cibo e masserizie per dirigersi verso le spiagge della baia che in poche ore si trasformano da luoghi ameni e silenziosi in autentici accampamenti di messicani in festa.
Si conta che nella sola giornata di sabato l'afflusso alla spiaggia del Tecolote sia stato di 15mila presenze, un 30% in meno rispetto alla semana santa dell'anno passato, ma vi garantisco che la differenza, almeno visivamente, non l'ha notata nessuno.
La spiaggia viene sfruttata in modo ordinato benchè affollato: in prima fila, proprio sul mare, tavolini, ombrelloni, bar e ristoranti improvvisati, cucce per cani e box per bambini, gommoni, tappeti elastici e lettini.
Nelle immediate retrovie una distesa a perdita d'occhio di macchine tra le quali, protette da teli e tendoni, trovano rifugio veri e propri materassi, materassini da campeggio, comode poltroncine per la siesta, per passare poi alle vere e proprie tende di ogni colore e dimensione.
Nell'ultimo tratto della baia sostano i camper, dal bedford molto hippy e molto spartano, a vere e proprie case con le ruote che si trasformano in villette con porticato dotate di ogni velleità, quad, moto, biciclette, gommoni e l'immancabile cuccia per il cane.
Qualcuno si è portato il pollaio, uova fresche per tutti ogni mattina e l'immancabile gallo che si sente a distanza cantare al sorgere del sole.
E delle infrastrutture ne vogliamo parlare?
La Playa del Tecolote è nota per essere totalmente esclusa da ogni comunicazione telefonica e  internet, ma per l'occasione è stato installato un imponente traliccio che addirittura porta il 3g.
I bagni, presenti nei pochi ristoranti stabili della spiaggia, sono stati implementati con file di bagni chimici e infine la sicurezza: una stazione mobile della polizia sosta 24 ore su 24 e pattuglia la spiaggia continuamente mentre una lancia militare è ancorata di fronte alla baia.
E per sicurezza non si intende solo quella relativa alla protezione contro i malintenzionati bensì si parla di aiuto pratico: auto insabbiate, gomme forate da cambiare, problemi al motore.
Ad allietare le lunghe giornate sotto al sole entrano in scena le bande musicali, un vero e proprio spaccato del folklore messicano.
Ci sono le bande del Sinaloa con il loro schieramento di strumenti metallici (come li definiscono loro) e quindi tromboni, clarinetti, trombe, bassotuba e le immancabili belle e veraci ragazze che ballano e cantano.
Le bande del Nord sono caratterizzate dagli strumenti mancanti alle bande del Sinaloa: chitarre, bassi, tamburi.
Poi ci sono i cosiddetti moderni, rispettabili band che ti suonano e cantano tutti i Pink Floyd sulla sabbia in maniera davvero egregia.
Ogni famiglia che si rispetti ha una dotazione irrinunciabile composta da barbecue, frigo portatile gigante pieno di birre, frutta e verdura e tante alette di pollo da buttare sulla griglia o in un paiuolo a friggere in ogni momento della giornata.
Il clima è decisamente familiare, privo di ogni ostilità nonostante il carattere latino e la birra che scorre a fiumi unitamente alla tequila.
Il popolo messicano non si prodiga in false smancerie ma è pronto a condividere con te, bianco e turista, tutta la festa con sincero divertimento.
I turisti sono effettivamente la minoranza, si intravvedono qua e là mescolati nella folla importante che si trasforma in un unico corpo che balla e canta e mangia e beve, aspettando la notte.
La musica va avanti fino a mezzanotte, poi tutto si spegne, eccetto i lampeggianti delle pattuglie che vigilano attenti sulla spiaggia.
Raggiungere la città nelle ore che precedono il tramonto è un'autentica prova di coraggio e pazienza, i posti di blocco disseminati lungo la strada che costeggia il Mar di Cortez rallentano la coda di auto che rientrano a casa ma sono molti coloro che trascorrono questi giorni sulla spiaggia.
Il grande massivo rientro è previsto per la domenica sera, momento sconsigliato per mettersi in strada ma c'è da giurarci, nella lunga sosta lungo il nastro di asfalto, qualcuno riuscirà a fare festa ugualmente, magari improvvisando un barbecue delle cose rimaste offrendole ai vicini di auto.
Dalla settimana prossima le spiagge torneranno regno indiscusso di gabbiani e pellicani che comunque, in questi folli giorni, avranno fatto incetta di resti di cibo.
E in questo clima di genuina "fiesta", auguro a tutti una Buona Pasqua!



banda del Sinaloa


Lancia militare veglia su di noi!



il volume era un po' alto ma forse perchè era a 10 cm dal mio orecchio!







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