mercoledì 14 agosto 2013

C'era una volta una vecchia...

C'era una volta una vecchia molto molto molto ricca.
Da vedersi era un accozzaglia di colori e emanava un buon profumo di spezie orientali.
Non veniva dall'oriente, in verità, ma ne aveva assunto qualche caratteristica nel corso degli anni.
Si sentiva sola e un poco inutile, come spesso succede alle vecchie: tante cose da raccontare e nessuno con cui accompagnarsi, soprattutto ora che sentiva che le rimaneva poco tempo per vivere.
"...mi basterebbero anche delle zucche vuote...ci penserei io a riempirle con tutto quello che mi porto appresso. Ci ho messo tempo e fatica per sapere tutto quello che so....e ora? che spreco......"
Rimuginava e sobbolliva nei suoi pensieri la vecchia, bisbigliava quasi e non si accorgeva che qualcosa, attorno a lei, era cambiato.
Qualcuno, ne era certa, aveva sentito qualcuno.
Doveva essere arrivato dal mare, uno sciabordare continuo e rumoroso aumentava insieme ad un vago  profumo di sale e alghe.
"...mare, non ho dubbi....qualcuno è arrivato fin qui dal mare e forse mi sta cercando.."
Cieca e immobile attendeva una voce, che so, un saluto, un fruscio di un inchino.
Ma nulla.
Eppure lo sciabordare continuava e aveva come la sensazione che l'ambiente si fosse popolato.
"ehi...chi siete?...perchè ve ne state in silenzio?"
Zucche vuote, non v'era dubbio e così qualcuno aveva esaudito i suoi ultimi desideri.
La vecchia si mise quieta, ormai aveva la certezza di poter lasciare a qualcuno le sue memorie e se poi quel qualcuno era più di uno, lei ne aveva per tutti.
Aspettò paziente quando anche lo scrosciare e lo zampillare si arrestarono, lei socchiuse gli occhi per sentire più forte.
C'era un gran movimento là fuori, ne contò 10, forse 13, chissà.
Nessuno parlava, qualcuno sospirava, tutti ad un certo punto rimasero immobili.
Immobili come zucche vuote.
La vecchia si fece coraggio e cominciò, nel silenzio più assoluto, a dare ad ognuno di quei timidi visitatori che venivano dal mare un po' di sé.
Non si risparmiò con nessuno e ognuno ebbe qualcosa di lei.
La vecchia verso la fine era esausta, sentiva che quell'ultimo sforzo le sarebbe stato fatale ma ormai era troppa la gioia e l'orgoglio: qualcuno, da lì a poche ore, avrebbe portato per il mondo la sua essenza.
"Mi raccomando - furono le sue ultime parole - ora che sapete un po' dei miei segreti, non lasciateveli scappare!" e temendo che qualcuno potesse imparare a parlare, raccolse i suoi enormi girasoli e con quelli chiuse a ognuno la bocca.
Il sole era alto e feroce ma le zucche ormai non temevano più nulla; la vecchia era scomparsa, come portata via dal mare, ma il suo profumo continuava ad abitare l'aria, divenendo via via più intenso come mai lo era stato prima d'ora.
Nessuno di loro parlò mai, nessuno di loro svelò il segreto della vecchia e si dice che chi li incontrò sulla propria strada, rimase stregato da una misteriosa e piacevole fragranza.
Loro erano tredici.
E non ne rimase nemmeno uno.

Questa è la storia di una vecchia e dei suoi tredici amici.
Ve li presento:


LA VECCHIA
Piatto tipico della cultura popolare parmigiana (la vecia in dialetto) che necessita di cottura lenta e lunga, da qui forse il nome vecchia; i suoi ingredienti sono principalmente verdure (carote, cipolla, peperoni, sedano, pomodori, patate) e la sublime aggiunta del macinato di cavallo (a questo proposito esiste una diatriba che si perde nelle notte dei tempi tra sostenitori del macinato, sostenitori dei vegetali e sostenitori del manzo lesso; in ogni caso è una prelibatezza).
In questa foto potete ammirare una vecchia contaminata: la mano di chi l'ha eseguita è parmigiana, gli ingredienti sono fedeli alla ricetta con aggiunta di qualche vegetale di qui e le spezie sono orientali.

I TREDICI AMICI detti anche ZUCCHE VUOTE



Le tredici zucche vuote, alias un kilo di totani freschi pescati in quel di Weligama e accuratamente puliti da noi a casa; svuotati dell’unica lunga e curiosa cartilagine, delle interiora, del sacchetto con il liquido nero e privati della testa che è andata a sostituire egregiamente il macinato di cavallo nella vecchia.



Quindi il gioco è fatto: farcite i totani con la vecchia, riempiendoli bene fino in fondo e chiudeteli con un battuto di uovo, pane e sale.
A questo punto accomodateli in forno e aspettate.
Il profumo della vecchia ammalierà anche voi, i tredici non parleranno mai e il segreto della vecchia rimarrà...segreto.
Buon Appetito!!!







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