giovedì 24 marzo 2016

Di ritorno da epiche fatiche

Sono tornata, come quando si chiude una casa per un po' e al momento di riaprirla si scopre che nulla è cambiato, solo un po' di polvere.
In questi lunghi mesi ho cavalcato un inverno che ormai non conoscevo più e cavalli che non avevo mai conosciuto, sopravvivendo egregiamente a entrambe le (pericolose) situazioni.
Ho navigato mari ignoti, fatti non di acque tempestose ma di insidie tecnologiche che in quanto a tempeste non sono da meno.
La determinazione che mi è servita in questi mesi non è andata sprecata ma siccome ne servirà altra e più forte, non abbasso la guardia crogiolandomi nell'immobilità che seguirebbe un intenso lavoro, nel mio caso di "scribacchina" e di amazzone in erba.
Ma voi che mi state leggendo vorreste sapere di più, sicché tagliamo corto con i preamboli e veniamo al dunque, cosa affatto facile visto che gli eventi si intersecano al ritmo di un orologio impazzito.
Vi ho raccontato di Venerdì, lo stallone nero che mi ha rubato il cuore, così come vi ho annunciato il ritiro dagli stores di Dietro lo Steccato, in attesa di vederlo accudito da una bella Casa Editrice.
Partirò da dove mi sono interrotta.
Cavalco, più o meno bene, da qualche mese e l'ultimo ostacolo, è il caso di dirlo, superato è stato finalmente il galoppo. Finalmente perchè nella mia mente di sognatrice era ciò a cui ambivo di più: lunghe praterie, il respiro del cavallo, i crini che si muovono al vento...diciamo che ancora ci limitiamo al tondino e le praterie sono ancora lontane ma non demordo.
Ho terminato il secondo libro e lasciato a fermentare come un vino che per diventare buono ha bisogno di tempo ma nel frattempo attendo con ansia l'uscita di Dietro lo Steccato con l'incredibile Antonio Tombolini Editore.
Incredibile perché mai avrei immaginato un coinvolgimento così costruttivo tra autore e editore: tavoli di discussione, partecipazione nella cura del volume, contatto DIRETTO.
Perché chi scrive ha un'anima, diamine!, e risulta gratificante sentirsi parte del dietro le quinte.
Nel frattempo, giusto per non farsi mancare nulla, mi sono buttata a capofitto come free lance su tre testate: la mia (ebbene molto umilmente ma alacremente), quella canaria di Leggo Tenerife e quella internazionale di Blasting News.
Ohibò, penserete, sai che traguardo.
E qui vi interrompo: La Mala Informacion che ho creato, curato e nutrito dei miei articoli sta crescendo e dimostrando ottime potenzialità.
Leggo Tenerife è il giornale, cartaceo e on line, più letto in assoluto a Tenerife dalla consistente comunità italiana espatriata e la mia presenza come autrice mi rende fiera.
Blasting News è internazionale e i criteri di ammissione sono rigidi e selettivi: entrarci al primo colpo e successivi senza problemi mi ha fatto pensare che probabilmente non scrivo poi così male.
Così sono a invitarvi a seguirmi anche altrove, oltre che qui:

http://lamalinformacion.altervista.org

http://www.leggotenerife.com


e infine su Blasting ecco i miei ultimi interventi

http://it.blastingnews.com/cronaca/2016/03/marea-nera-al-largo-di-lampedusa-alla-vigilia-del-referendum-trivelle-00849015.html

http://it.blastingnews.com/cronaca/2016/03/bruxelles-cosa-sappiamo-degli-attacchi-terroristici-00847651.html

http://it.blastingnews.com/cronaca/2016/03/massima-allerta-in-tutte-le-capitali-europee-00827687.html

http://it.blastingnews.com/opinioni/2016/03/il-lato-oscuro-di-la-paz-soave-capitale-della-bassa-california-00827309.html

Leggete leggete leggete!!!

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